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Per Ippocrate e la medicina antica l’alimentazione era la principale terapia: “ Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Nel giuramento di Ippocrate, quello che tutti i medici del mondo occidentale si impegnano a rispettare, si afferma “applicherò il regime dietetico a vantaggio dei malati”.
Oggi la medicina dovrebbe riscoprire questo concetto e aiutare il paziente a capire il valore delle scelte alimentari.
Una recente ricerca americana, elaborata con l’aiuto di varie organizzazioni internazionali, tra cui l’O.N.U., ha appurato che il numero di persone che muore di fame è ormai identico al numero di persone la cui causa di decesso è dovuta al sovrappeso.
Più di due miliardi di persone all’apparenza ben nutrite possiedono una salute che in realtà è gravemente minata dalla mancanza di vitamine e minerali essenziali. In Inghilterra gli obesi sono il 51% della popolazione (il doppio rispetto a 10 anni fa), in Russia il 54%, in Germania il 50%. L’Italia presenta “solo” il 6,5% di obesi e il 40% in soprappeso, e questo grazie agli effetti favorevoli della dieta mediterranea, patrimonio dell’UNESCO, che ha ormai trovato consensi in tutto il mondo scientifico. Ecco che quindi alla base del problema alimentare c’è un problema prima di tutto legato all’educazione alimentare. La cucina tradizionale mediterranea di per sé sarebbe un’ottima scelta, utilizzando alimenti molto sani come cereali, legumi e verdure.
Nell’alimentazione occidentale attuale, però, la dieta si è arricchita eccessivamente di carne rossa e di latticini (formaggi) e si sono introdotti troppi condimenti grassi. La carne rappresenta senza dubbio una importante fonte di proteine ed è importante ricordare che le proteine animali sono costituite dalle stesse molecole di quelle vegetali, gli amminoacidi. Nessuna patologia è causata soltanto dal consumo di carne rossa. Tuttavia gli epidemiologi concordano sul fatto che gli individui che seguono diete ricche di proteine animali, soprattutto carni rosse grasse e lavorate, hanno un maggior rischio di sviluppare patologie come diabete, infarto e problemi cardiovascolari, obesità e cancro. D’altra parte una dieta ricca di fibra vegetale, che troviamo soprattutto nelle farine integrali, nella verdura e nei legumi, abbassa clamorosamente questo rischio per l’effetto benefico che mostra nell’abbassamento del colesterolo e dell’indice glicemico.
Concludendo: nessun cibo di per sé è dannoso se consumato con moderazione, ma sicuramente esistono alimenti che se consumati in abbondanza apportano notevoli benefici salutistici.
Biologo Nutrizionista e Naturopata
Il dott. Bazzani lavora presso i suoi studi di Modena e Correggio (RE)
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