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Il lattosio è il principale zucchero presente nel latte, di conseguenza lo ritroviamo in concentrazioni variabili in tutti gli alimenti da esso derivati o che lo contengono come ingrediente.
Le concentrazioni maggiori di lattosio si registrano nel latte, nello yogurt e nei latti fermentati, nei gelati, nei formaggi freschi, nella panna e nella crema. Nei formaggi stagionati invece, più lunga è la stagionatura e più la quantità di lattosio cala, essendo impiegato dai batteri come substrato per la fermentazione. I formaggi a lunga stagionatura, come il parmigiano, il cheddar, il brie e il pecorino contengono percentuali di lattosio mediamente inferiori allo 0,5% se non nulle.
Normalmente, il soggetto intollerante al lattosio sopporta il consumo di formaggi a pasta dura, perché particolarmente poveri di questo zucchero rispetto a quelli freschi. Anche lo yogurt è tollerato da alcuni individui, dal momento che il lattosio in esso contenuto viene predigerito dai batteri.
È possibile che la deficienza dell’attività della lattasi sia compensata dall’azione della flora batterica che è in grado di metabolizzare il lattosio. Alimenti diversi da quelli caseari possono “nascondere” lattosio, in quanto questo zucchero è utilizzato come additivo in diversi prodotti alimentari, o anche come eccipiente in numerosi farmaci e integratori. È buona prassi, perciò, per le persone intolleranti al lattosio, fare attenzione agli ingredienti evidenziati nelle etichette prima di consumare i prodotti. Le caseine invece rappresentano indicativamente il 75-78% delle proteine del latte.
Per evidenziare la presenza di intolleranza al lattosio occorre sottoporsi al Breath Test all’idrogeno: il lattosio che non viene assorbito nell’intestino crasso dà luogo alla produzione di idrogeno da parte della flora del colon. L’idrogeno molecolare diffonde attraverso la parete dell’intestino ed è misurabile nell’espirato.
L’allergia alle proteine del latte vaccino è ben diversa dall’intolleranza al lattosio ed è la sensibilizzazione alimentare più diffusa nei primi anni divita. L’incidenza di allergia alle proteine del latte vaccino è tra il 2% e il 6% in tutto il mondo. Per evidenziare questo tipo di intolleranza il paziente si deve invece sottoporre ad un esame sierologico specifico per la ricerca degli anticorpi.
Biologo Nutrizionista e Naturopata
Il dott. Bazzani lavora presso i suoi studi di Modena e Correggio (RE)
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